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La mia esperienza con le ragazze della terza età.

Fap Acli - Esperienze: il corso di teatro per la terza età (II parte)

Dal diario di bordo dell’aspirante comandante imbarcato sul veliero della terza età.

Fap Acli - Esperienze: il corso di teatro per la terza età (II parte)

Oggi, martedì 27 febbraio, la nostra nave veleggia su mari tranquilli, tutto l’equipaggio è ormai consolidato e all’orizzonte si profilano meravigliosi territori inesplorati…

Le mie ragazze hanno ormai acquisito una certa confidenza con me e con questa splendida avventura che stiamo condividendo e sento che stanno diventando sempre più disponibili e partecipi. Cavalco l’onda e propongo esercizi sempre più complessi, cominciamo a “scaldare” la voce, ci provano, mi seguono, si ascoltano forse per la prima volta! Potrebbe sembrare un esercizio banale ma vi assicuro che non lo è affatto!

Quando una di loro, ultraottantenne, scopre che la sua vocina, perfetta per la nonna di Cappuccetto Rosso, può trasformarsi in quella del lupo cattivo... mi rendo conto che ho la fortuna di assistere ad un evento fuori dal comune! Le scappa una risata, si guarda intorno quasi a voler chiedere scusa, ma poi la tentazione è troppo forte e allora prova di nuovo, altra risata che contagia tutte e sull’onda di quella conquista ci scappa un applauso collettivo, la guardo e il suo sorriso mi riempie di tenerezza.

Questo viaggio mi affascina sempre più, il mio equipaggio è una fonte inesauribile di tesori perduti, ma so che “fare teatro” significa anche fare squadra e, se voglio navigare, la mia ciurma dovrà remare unita e compatta, perciò azzardo: “Adesso leggiamo una riga tutti insieme, respiriamo insieme e facciamo le stesse pause, voglio sentire un’unica voce”.

Come ogni viaggio che si rispetti anche per noi il mare è pieno di insidie!

Una tragedia, un disastro senza proporzioni!

Un iceberg ci ha appena distrutto la prua e rischiamo di affondare!

Era facilmente intuibile, 17 voci, 17 ritmi, 17 timbri diversi tra loro!

In sostanza una Caporetto del mare!

“Ok” dico “Ci riproviamo. Stavolta però partiamo al mio 3. Qui mettiamo una pausa, qua invece ci fermiamo di più e chiudiamo la frase tutti insieme”.

Secondo tentativo, siamo ancora in balia delle onde, ma io non demordo e l’equipaggio è coraggioso!

Ad essere sincera non ho contato quante volte lo abbiamo ripetuto, ma alla fine, stanche e sorridenti, siamo riuscite a tappare le falle più grosse!

Non è stato certo facile, non lo è per me né tanto meno per loro: so di chiedere molto, ma so anche che possono darmi tanto di più.

Le mie ragazze sono donne mature che hanno ormai consolidato i loro clichè, ognuna con un proprio schema mentale, con una propria identità e poca propensione al cambiamento, ma vedo che ci provano, che cercano in qualche modo di adeguarsi alle mie “folli” richieste e questo mi fa ben sperare.

Ultimo esercizio della navigazione di oggi: “Se potessi scegliere, chi vorresti essere?”

Qualcuna si illumina come se in vita sua non avesse aspettato altro che questa domanda, qualcun’altra si lambicca il cervello in cerca di un’idea originale e cominciano a fioccare i primi nomi: Madame Curie, Piero Angela in gonnella, una scrittrice, un’archeologa e ancora, un grande chef, una cantante, una ballerina…e così via fino all'ultima che mi guarda e dice: ”Io vorrei solo essere più intelligente”.

…………….

In trent’anni di lavoro è la prima volta che sento qualcuno rispondere così!

E il nostro veliero spicca il volo!

 

Renata Magnani, regista e insegnante di teatro



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