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Le acli padovane verso il voto del 25 settembre

Le acli padovane verso il voto del 25 settembre

Le Acli padovane verso il voto del 25 settembre

 

In vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre il Consiglio provinciale delle Acli padovane ha approvato all’unanimità un documento politico di orientamento al voto ed invita i cittadini a non alimentare il fenomeno dell’astensionismo, ritenuto l’anticamera della crisi della democrazia.

Il documento, che esprime posizioni di parte ma non di partito, è la risposta non neutrale di fronte all’appuntamento elettorale.

In gioco c’è il futuro del nostro Paese, la sua collocazione internazionale e i destini dell’Europa stessa.

Fortemente preoccupate per i limiti che la campagna elettorale sta esprimendo, per la distanza dai problemi della gente da parte delle forze politiche prive di una visione di futuro, per le proposte politiche di alcuni leader che si rifanno a impostazioni sovraniste, le Acli padovane, in linea con la loro storia, hanno scelto di uscire allo scoperto e formulare alcuni obiettivi che devono orientare le scelte dei cittadini.

Il documento vuole poi essere da una parte uno stimolo a tutto il movimento per rilanciare con forza la mission educativa che lo caratterizza, ma va visto anche come un primo contributo alla discussione che si è riaperta in questi mesi intorno alla rilevanza o meno del contributo dei cattolici alla politica.

 

Gianni Cremonese

 

Invito al voto delle Acli padovane

 

Le ACLI di Padova aps invitano tutti i cittadini a partecipare al voto del 25 settembre vincendo indifferenza, sfiducia e stanchezza. Non solo perché il voto è il primo e fondamentale esercizio di democrazia, ma anche per la gravità del momento con una guerra in corso in Europa e per non far apparire l’Italia, agli occhi dei paesi autocratici, un paese debole e in declino.

Grave è la responsabilità di tutte quelle forze politiche che in modo diretto o indiretto hanno provocato la crisi del Governo Draghi e la chiusura anticipata della legislatura, nel momento in cui bisognava invece contrastare con decisione il ricatto della Russia sul gas, combattere l’ancora non sconfitta pandemia, arginare l’inflazione galoppante. In queste condizioni la stessa iniziativa del Governo in questa fase rischia di essere scarsamente incisiva in Europa, più debole nel costruire un disegno di profondo rinnovamento delle istituzioni e meno autorevole nel cercare comuni intese nelle politiche energetiche.

L’aver infranto l’accordo di cooperazione tra i partiti che hanno dato vita al Governo Draghi ha indiscutibilmente indebolito l’immagine internazionale dell’Italia ed esteso la convinzione che, qualsiasi esito abbiano le urne, nessuna formazione politica potrà avere il prestigio e l’autorevolezza che rischiamo di aver perso irrimediabilmente con la revoca della fiducia al Governo in carica.

Le ACLI di Padova invitando al voto evidenziando gli obiettivi programmatici che debbono orientare la scelta dei cittadini e sottolineano la primaria esigenza di rafforzare la presenza dell’Italia in Europa, nella convinzione che molta strada c’è ancora da compiere, ma che va riaffermato il primato del disegno originario di una Europa dei popoli contro chi vuole la supremazia degli stati nazionali.

  1. UN VOTO PER chi ha senza esitazioni condannato l’aggressione russa dell’Ucraina, per il pieno rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, per una piena adesione atlantica e senza ammiccamenti a Putin. Perché sia perseguita con tenacia la costruzione della pace e con essa di un nuovo ordine internazionale basato sulla cooperazione tra tutti gli Stati che mettono al bando la guerra.
  2. UN VOTO PER chi saprà garantire una decisa marcia verso la salvaguardia del pianeta, sapendo nel presente fare quelle scelte coraggiose per garantirci un completo affrancamento dalle fonti energetiche fossili e dai ricatti della Russia.
  3. UN VOTO PER ribadire la totale contrarietà ad ogni forma sovranismo, ad ogni ammiccamento con gli organismi di estrema destra in Europa.
  4. UN VOTO PER quelle formazioni che a fianco alle proposte che presentano in campagna elettorale sanno indicare le risorse economiche a cui attingere, contro chi fa promesse che altro non possono produrre che l’aumento il debito e il conseguente peso verso le nuove generazioni. Bisogna mettere al centro dell’azione politica le giovani generazioni nel lavoro, nella redistribuzione della ricchezza nell’esercizio delle funzioni di dirigenti.
  5. UN VOTO PER aumentare l’occupazione, obiettivo primario e imprescindibile, perché ogni provvedimento economico e di welfare sia attuato con l’obiettivo di allargare la platea degli occupati. In particolare contrastando la disoccupazione giovanile e la precarietà del lavoro.
  6. UN VOTO PER ridurre le diseguaglianze e favorire la mobilità sociale, per premiare il merito e contro i privilegi e per una redistribuzione progressiva del carico fiscale.
  7. UN VOTO PER dare continuità all’azione fin qui portata avanti con il PNRR senza stravolgimenti e per assegnare il Governo del paese a chi ha competenze consolidate.
  8. UN VOTO PER chi pone l’istruzione e la formazione al centro dell’agenda politica, perché solo le competenze sono, e sempre più saranno, la prima fondamentale tutela del lavoratore, capaci di promuovere una cittadinanza attiva e una maggiore partecipazione nella costruzione della democrazia del ventunesimo secolo.
  9. UN VOTO PER chi pone al centro la riorganizzazione della sanità territoriale consentendo l’accesso alle prestazioni sanitarie in tempi rapidi, migliorando la medicina di base e abbassando il sovraccarico nel ricorso alle cure ospedaliere; e per sostenere le famiglie che accompagnano ed hanno cura dei propri parenti nella malattia.
  10. UN VOTO PER chi ha dimostrato di vivere il proprio ruolo politico con spirito di servizio, per quelle formazioni che indicano una visione ed un futuro e non fanno promesse irrealizzabili.
  11. UN VOTO PER chi non fa proclami sulla chiusura dei porti all’immigrazione clandestina (posizione che contraddice ogni basilare convenzione internazionale del diritto marittimo), ma a chi saprà garantire una svolta nelle politiche di immigrazione programmando flussi regolamentati anche in funzione delle necessità del nostro tessuto economico. Per chi con autorevolezza saprà promuovere programmi europei di cooperazione economica con i paesi più poveri per elevare il livello di benessere delle popolazioni povere.

 

Buon voto coscienzioso a tutti e a tutte!



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